Description
Nella zona montana dell’Alta Langa, un allevatore ovino utilizza un approccio scientifico per la gestione sostenibile delle superfici foraggere aziendali, a cui si aggiungono nessun utilizzo di fertilizzanti chimici, la lavorazione minima del suolo e la riproduzione delle pecore in funzione del ciclo di vita naturale dell’animale. La superficie seminata è ripartita tra due miscugli di graminacee-leguminose, il cui assortimento di specie ha effetti positivi sulla qualità del latte in termini di acidi grassi, colore e sapore. Il primo miscuglio è perenne, a base di Festuca arundinacea, Lolium perenne, Trifolium repens, Lotus corniculatus. L’altro è annuale, a base di Trifolium incarnatum, Avena sativa, e Vicia sativa. Le superfici inerbite, sia per il pascolo, sia per lo sfalcio, sono gestite con la consulenza di un esperto, in modo da massimizzarne la resa e la qualità nutrizionale. La razza ovina allevata, la locale “Pecora delle Langhe”, consente di esaltare ulteriormente la qualità del formaggio ottenuto ed il legame col territorio. L’alimentazione delle pecore in lattazione si basa esclusivamente sul pascolo, senza uso di concentrati. Questo nuovo approccio aziendale ha portato notevoli benefici produttivi ed economici. Nello specifico, si sono ottenuti:
- il miglioramento della qualità dei formaggi (sapore, gusto e contenuti);
- l’ampliamento della gamma di formaggi prodotti;
- l’aumento del prezzo del formaggio;
- il miglioramento delle condizioni economiche generali, con possibilità di avviare un’attività di B&B.
Permangono, tuttavia, alcune difficoltà dell’azienda:
- aumentare le vendite di prodotto;
- richiedere sussidi privati o pubblici per l’espansione dell’attività agricola;
- produzione non costante nel corso dell’anno a causa della stagionalità.